Endometriosi ed infertilità: dal 30% al 50% delle donne affette dalla malattia può avere problemi a concepire naturalmente

L’endometriosi emerge come una sfida insidiosa nel mondo della salute femminile, una patologia ginecologica infiammatoria cronica che va oltre il semplice disagio fisico, intaccando profondamente anche la sfera psicologica...

L’endometriosi emerge come una sfida insidiosa nel mondo della salute femminile, una patologia ginecologica infiammatoria cronica che va oltre il semplice disagio fisico, intaccando profondamente anche la sfera psicologica delle donne. Con una diagnosi complessa, coinvolge il 10-15% della popolazione femminile in età fertile, con gradi di gravità variabili, influenzando in maniera significativa la quotidianità: dai dolori provocati dalla diffusione del tessuto endometriale, che dovrebbe idealmente essere confinato alle pareti interne dell’utero, fino allo stretto rapporto tra la malattia e le difficoltà nel concepire una gravidanza (dal 30% al 50%).

“È una malattia subdola, ancora scarsamente compresa”, spiega il dottor Marco Grassi, ginecologo del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. “La diagnosi, spesso ritardata di circa 7 anni dalla comparsa dei sintomi, ha gravi conseguenze psicologiche sulle donne. È cruciale ottenere una diagnosi precoce per accedere tempestivamente ai trattamenti e alle cure, al fine di prevenire la progressione della malattia e mitigare il suo impatto negativo sulla qualità della vita e sull’infertilità”.

Per affrontare questa sfida, la sensibilizzazione e l’informazione rivestono un ruolo fondamentale. Diffondere conoscenza accurata e smantellare i luoghi comuni sull’endometriosi, ancora poco compresa nonostante la sua diffusione tra le donne, costituisce il primo passo cruciale. In questo contesto, iniziative come “Vetrine Consapevoli”, promossa dall’A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi, che mette a disposizione delle cartoline informative sulla malattia, giocano un ruolo chiave nel diffondere consapevolezza sui sintomi precoci e nell’incoraggiare un dialogo aperto su questa malattia spesso misconosciuta.

“La migliore forma di prevenzione è l’informazione”, continua il dottor Grassi. “Per questo motivo, ho scelto di aderire per l’intero mese di marzo all’iniziativa ‘Vetrine consapevoli’, con l’obiettivo di informare il maggior numero di persone, in primis le mie pazienti, e sensibilizzare sui sintomi precoci. È solo attraverso la conoscenza diffusa che possiamo affrontare efficacemente questa malattia e i suoi effetti”.

La prevenzione rimane dunque il pilastro fondamentale per affrontare l’endometriosi. L’attenzione ai sintomi e l’adozione tempestiva di strategie diagnostiche e terapeutiche sono essenziali per migliorare l’outcome per le donne colpite. 

“Solo attraverso uno sforzo congiunto e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di contrastare efficacemente questa malattia e migliorare la qualità di vita delle donne affette”, conclude l’esperto.

Categories
health

RELATED BY